Difficoltà Relazionali
La neurobiologia dell’esperienza emotiva ha evidenziato chiaramente che la nostra mente ha necessità di essere in contatto con l’altro. Potremmo definirci, in questo modo, degli “Esseri Sociali”, nei quali esiste un’intrinseca sollecitazione a entrare in relazione con l’altro.
Non a caso il nostro sistema nervoso è organizzato per cogliere i segnali provenienti dal mondo esterno, elaborarli e attivare configurazioni comportamentali specifiche. Tuttavia, siamo a conoscenza che il nostro assetto affettivo influenza i processi con cui tendiamo a esplorare il mondo che ci circonda.
In virtù di tali premesse, il fatto che con gli altri non ci troviamo a nostro agio, o che esistano periodi della nostra vita in cui sentiamo che le cose non “girano”, potrebbe affaticare il nostro stile individuale e far avvertire – nei casi in cui tali situazioni si protraggano per lungo tempo e in maniera reiterata – sofferenza di natura psichica. In queste condizioni, le energie che regolarmente ci permettono di vivere la quotidianità potrebbero sovraccaricarsi con il risultato che non ci sentiamo padroni della nostra vita. L’espressione fenotipica di questo substrato può variare in funzione delle esperienze soggettive uniche e forgianti di ciascuno.
Pertanto, i segni che possono tramutarsi in disagio possono essere:
- Il fatto di non riuscire con costanza a raggiungere gli scopi prefissati;
- Stress lavorativo cronico;
- Non sentirsi soddisfatti della propria vita sentimentale;
- Pur desiderando ardentemente una relazione affettiva stabile, si arriva fino a un certo punto nei rapporti intimi per poi interrompere;
- Perdere fiducia nel proprio potenziale;
- Inadeguatezza irrazionale e sentimenti di sconforto;
- Sperimentare sovente rabbia e risentimento nei confronti degli altri;
- Talvolta siamo in balia delle nostre emozioni, instabilità, alti e bassi e pensieri disturbanti non ci lasciano stare durante le nostre giornate;
- Comportamenti di rischio: uso di sostanze, alcol, comportamenti alimentari disfunzionali;
- Per quanto si evitino con tutte le nostre forze determinate circostanze, spesso siamo di fronte a situazioni che causano sofferenza e angoscia.
Per quanto spinti da nobili intenzioni, se non si riescono a comprendere le vere cause soggiacenti tali configurazioni disfunzionali, la situazione può rapidamente peggiorare. Passeremo da una problematica che può essere superata con facilità a un circolo ricorsivo disadattivo difficile da affrontare.
Così facendo la nostra insoddisfazione personale si trasformerà in frustrazione che andrà ad autoalimentare le difficoltà relazionali e il nostro senso personale d’incapacità. In effetti, le dinamiche relazionali sovente sono sostenute dai meccanismi e schemi mentali individuali. Le nostre azioni, i nostri comportamenti, anche le nostre sensazioni ed emozioni, sono sotto la guida della nostra soggettività più profonda.
Perché si possa avere un quadro più consapevole del disagio che stiamo vivendo, è bene poter lavorare nella direzione di comprendere e far emergere quali siano le caratteristiche soggettive che, allo stesso tempo, ci mettono nella condizione di avvertire disagio nelle situazioni sociali e affettive.